Ero giovane e scrivevo poesie. Mentre i miei amici uscivano, io entravo, sempre più, dentro di me. Non ero (e non sono) triste. Ma sono creta plasmata dalle emozioni, tra azioni e reazioni. Tutto ciò che accade, lascia un segno su di me. Certe volte, zampilli di gioia. Altre, veli di malinconia. Il mio cuore è baricentro della mia esistenza. Questa poesia è nata a settembre, in un giorno che non ricordo, tanti anni fa.
Dolce sguardo
in grazia per ieri, che fu
stringi gli occhi
innanzi a te
è la vita,
toccala
come fosse petalo di rosa
profumo, che inebria il cuore
colore, che riaccende la passione.
Dolce sguardo
dalle corde tristi
suoni melodie di ricordi
e non vedi
la musica del tempo
la luce, nel buio
la calma, nella tormenta
l’armonia della vita.
Dolce sguardo
enigmatico, sorpreso
disilluso
eppure
tranquillo.
Illuminato dal sole
mitigato dalla notte
pronto a un nuovo giorno. (LaBui)