Conoscevo Sebastiao Salgado solo di nome, ieri ho scoperto la sua arte. La mostra Genesi allestita al Palazzo della Ragione di Milano, fino al 2 novembre 2014, è qualcosa di travolgente. Più volte mi sono soffermata per manciate di minuti davanti a una sua opera. Questa, per esempio Minuti passati a chiedermi cosa pensino queste persone che vivono in Amazzonia, in posti dove il tempo è scandito, forse, dai soli bisogni primari, dalla caccia, dai suoni della natura. In questo scatto cosa succede? Dove vanno? Tornano a casa dopo una giornata di caccia? Quali sono le loro prime preoccupazioni? In un mondo senza la smania del possesso materiale, del successo, del guadagno, dell’immagine, qual è il primo pensiero della mattina e quale l’ultimo della notte? Immersi tra alberi, animali, fiumi e silenzio, è possibile abbiano anche loro pensieri ricorrenti e pesanti come quelli a cui siamo abituati noi? Di cosa parlano con le loro donne e i loro figli? Che progetti hanno per il loro futuro? A cosa ambiscono?
Questo fotografo brasiliano, il cui sguardo verso l’umanità è stato definito “etico”, è davvero un grande narratore. Genesi lo rivela nel suo atto d’amore al pianeta: scatti che svelano “paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo”.
Le sue foto mostrano davvero quanto noi poco sappiamo del Mondo, così come hanno mostrato uomini e donne che sopportano la fatica e il peso di questo stesso mondo contemporaneo.
Queste due fotografie risalgono al 1986 e sono tratte da una serie di immagini ambientate nella miniera d’oro della Serra Pelada, in Brasile. A voi il compito di trovare un termine per definire tanta disperazione. Uomini schiavi della speranza di fare fortuna. Giornate di discese e risalite con sacchi pieni di fango e sotto il controllo della polizia militare. Spesso scoppiavano liti che finivano in spari e sassate.
“Io ho sempre fotografato una sola specie: noi uomini. Con massimo rispetto mi sono avvicinato alle altre specie, animali, vegetali, minerali e ho compreso che tutto ciò che esiste di utile, di importante, di essenziale nel nostro mondo, esisteva già in un tempo anche lontano. Nelle società così dette primitive esisteva già un’idea di solidarietà, di società, di amore”
Sebastião Salgado
Apprendo, leggendo, che Salgado ha avuto una crisi che lo aveva quasi portato ad abbandonare la fotografia e che la mostra Genesi segna il suo ritorno. Ne sono felice perché c’è bisogno di qualcuno che sappia mostrarci le meraviglie del mondo. Vi lascio segnalandovi un link nel quale Salgado spiega la sua ricerca del Paradiso del quale, in qualche modo, ha voluto farci dono. Nell’articolo troverete altre strepitose fotografie anche se il consiglio è quello di immergervi di persona nelle immagini di Genesi.
http://www.nikonschool.it/sguardi/88/Sebastiao-Salgado.php
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