“Il nostro treno era passato da poco”.
Questa è l’unica cosa che ricordo di quel giorno. Era il 2 agosto del 1980.
Una frase che pesco nei ricordi confusi della mia infanzia. Un viaggio al Sud con i miei nonni. Una frase sbiadita, confusa nella mente, come quella pronunciata un altro giorno, di qualche anno prima: il 28 maggio del 1974. Quella mattina, mio nonno era transitato da piazza Loggia poco prima dello scoppio. Sono, anche queste, cicatrici che porto sulla pelle: la fortuna, per la mia famiglia, di aver scampato per ben due volte la tragedia. Poi c’è il dolore per chi ora non può parlare perché non c’è più. Non so se, pensando al vostro passato, vi è mai capitato di sentire un senso di disagio al quale non sapete bene dare forma. Spesso lo legate a suoni, a odori, a profumi, a località, a persone. E ogni volta che si ripropone quel suono, quell’odore, quella persona, quel nome, quel luogo, scatta il disagio che vi trascina indietro, negli anni. Capita, questo, anche con le date.
Oggi è una di quelle giornate.
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