“Le mani sulla città”, di Francesco Rosi, è un film di sconcertante attualità.
Uscito nel 1963 e vincitore del Leone D’Oro a Venezia, denuncia la speculazione edilizia e la corruzione italiana. Una pellicola che definirei di grande coraggio, un documento sul rapporto malato tra morale e politica. Quando ricevette il premio la platea si spaccò in due, tra fischi e applausi. Più tardi si aggiudicò il Premio Inarch ’64 (Istituto Nazionale Architettura) per un “servizio di informazione di massa”. Oggi è uscito in Dvd distribuito da Mustang Entertainment; di seguito una delle scene iniziali:
Per sapere di più sul film leggete l’ Enciclopedia del cinema ma il consiglio, spassionato, è di vederlo. Preparatevi alla rabbia, allo sconcerto e, allo stesso tempo, all’ammirazione per una pellicola che è un capolavoro. In rete troverete tante curiosità.
GIUSTO TRE FRASI:
“Non ne facciamo una questione morale. La valuti dal punto di vista politico…”
“In politica l’indignazione morale non serve a niente. L’unico grande peccato è quello d’essere sconfitti”.
“Noi abbiamo le mani pulite!”.